Trasloco ecologico: è possibile ?

Tempi ristretti e grossi scatoloni da manovrare mettono a dura prova le abilità logistiche e la resistenza fisica di tutti;  ma spesso a farne le spese maggiori è l’ambiente.

Presi dal vortice delle incombenze, l’impatto ambientale di un trasloco passa in secondo ordine.

Eppure, bastano davvero pochi e semplici accorgimenti per rendere quest’operazione più green.

L’iniziale cernita degli oggetti da portare con sé nella nuova casa merita particolare attenzione e tempo: l’istinto è di liberarsi su due piedi di cianfrusaglie o pile di libri impolverate. Dandosi la tempistica giusta, è possibile valutarne attentamente il riutilizzo, donandoli ad amici o associazioni locali.
Al contrario, qualora sia inevitabile il destino di rifiuto, è bene separare attentamente i componenti nel rispetto delle vigenti normative comunali sulla raccolta differenziata.

Solitamente, gli oggetti più fragili sono avvolti in strati di carta di giornale. Per una scelta più sostenibile, sarebbe meglio adoperare stracci e panni riutilizzabili, egualmente funzionali per attutire i colpi nella movimentazione.

Gli oggetti da trasportare possono essere raccolti in scatoloni di plastica facilmente riutilizzabili o, come seconda scelta, in quelli di cartone recuperati dai grossi centri commerciali e destinati al macero, di modo da evitarne l’acquisto.
Meglio orientarsi verso contenitori dalle dimensioni più varie, così da  sfruttare al massimo lo spazio del mezzo di trasporto ed ottimizzare i viaggi.

Il trasporto è una delle note dolenti: a prescindere che si decida di servirsi di un’impresa o di fare per proprio conto, è consigliabile adoperare mezzi di grosse dimensioni (furgoni o camion). Sconsigliabili i viaggi in automobile che sarebbero più numerosi, per via delle minori quantità di merce trasportabile.

Inoltre, è bene informarsi sull’alimentazione delle vetture: privilegiare mezzi alimentati a GPL o metano o, in alternativa, a motori euro 4 o 5 o muniti di filtro antiparticolato. L’utilizzo di veicoli di ultima generazione non solo ridurrà l’emissione di co2, ma anche conterrà i livelli di inquinamento acustico.

Se il trasloco è previsto per il prossimo autunno, su questo versante, le cose dovrebbero essere più facili.
Sarà, infatti, in vigore l’obbligo – da parte di tutte le aziende di trasporto, incluse quelle di trasloco –  di comunicazione delle emissioni di anidride carbonica(co2) e di ossidi di azoto (NOX) che ciascuna prestazione comporterà.
Una facile verifica, da parte dell’utente, potrà avvenire mediante l’utilizzo di una innovativa applicazione, già disponibile in rete.

Qualora, poi, fosse necessario l’utilizzo di piattaforme idrauliche o meccaniche, è bene selezionare le imprese che dispongano di quelle alimentate elettricamente, poiché non richiedono la permanente accensione del motore per l’utilizzo.

Non mancano, da ultimo, modalità operative fuori dalla tradizionale visione di trasloco: sempre più di tendenza (visto anche il ritorno economico) è la condivisione del trasloco sia fra privati che anche da parte delle imprese (c.d. groupage). O, perché no, unire utile e dilettevole: chi l’ha detto che a un trasloco non possa coniugarsi una divertente e salutare pedalata?

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